martedì 25 maggio 2010

25/05/2010 - QUANDO IL DIAVOLO FA LE PENTOLE MA NON I COPERCHI

Credo che ognuno di noi, sin dalla piu’ tenera età, sia a conoscenza dell’antichissimo proverbio di saggezza popolare “IL DIAVOLO FA LE PENTOLE MA NON I COPERCHI”.
La storia controversa, piena di illegalità, bugie e falsità, del MAXIINCENERITORE di Acerra, costruito per bruciare di tutto e di piu’, e cioe’ anche i rifiuti speciali e tossici, che 2000 tonnellate al giorno di “tal quale tritovagliato” di fatto consentirebbe, e che riempiono tutte le pericolosissime e false “ecoballe” di Taverna del Re , oggi ci permette di aggiornare il proverbio con il piu’ efficace:
“IL DIAVOLO FA GLI INCENERITORI MA NON LE GRIGLIE E LE CAMERE DI COMBUSTIONE”
Quando per la prima volta mi recai ad Acerra, alla presenza del Vescovo Rinaldi, che , in data 26 marzo 2009, si è comportato con coerenza e dignità nei confronti della Politica al momento della inaugurazione dell’impianto che inquina “come tre automobili di media cilindrata”, ricordo che avevo portato con me la diapositiva , firmata Paul Connett , con la didascalia :
“DIO RICICLA, IL DIAVOLO BRUCIA” .



Con gentilezza e discrezione, nel corso della conferenza, il Vescovo sottovoce mi dice :”Guardi dottore che quella affermazione non è del Prof Connett, ma è mia di vari anni fa, poi ripresa dal Prof Connett!”
Scusandomi per l’inconsapevole errata attribuzione , lanciai in quella sede invece la metafora del “IL GIUDIZIO UNIVERSALE DI MICHELANGELO COME METAFORA DEL CORRETTO CICLO INTEGRATO DEI RIFIUTI”, dove, senza l’integralismo manicheo di chi crede di possedere la Verità, facevo notare come, con una notevole distribuzione di posti di lavoro (Un Angelo Custode a testa), e senza dimenticare gli indispensabili impianti di compostaggio per il 30% di “rifiuto umido” (IL PURGATORIO), il nostro Creatore, nel recuperare , salvare e riciclare tutte le nostre anime, ci ha imposto un obbligo: cercare di fare “sparire” l’INFERNO (degli inceneritori) ma , in assenza di un perfetto comportamento morale dei cristiani (e dei consumatori) , cercare quanto meno di mantenerlo IL PIU’ PICCOLO POSSIBILE!
Perche’ in tutta Europa (dati EMEA 2008) la portata media degli inceneritori non supera le 400 tonnellate al giorno di materiale perfetto per la combustione mentre invece da noi, e solo tra Napoli ed Acerra, si prevede di costruirne due dalla portata complessiva non inferiore alle tremila tonnellate al giorno, pari a quella di tutti e 9 gli inceneritori che servono la intera Austria (quindi 9 volte piu’ grandi del sempre citato, a sproposito, “inceneritore di Vienna”?), e che è sostanzialmente equivalente alla intera produzione quotidiana di rifiuti solidi urbani della intera Provincia di Napoli ?
Ufficialmente per bruciare anche i 6 milioni di tonnellate di false eco balle, in realtà ed in Verità, per garantire smaltimento anche ad una quota parte dei rifiuti speciali persino extraregionali , tipo la quota eccedente (che non riusciamo a riciclare) degli oltre 250mila tonnellate/anno di Pneumatici che importiamo legalmente in Regione Campania.



Ma , come si diceva , IL DIAVOLO FA GLI INCENERITORI MA NON LE GRIGLIE e le CAMERE DI COMBUSTIONE!
Avere permesso, e continuare a permettere, che una serie mai ben definita di rifiuti speciali e tossici di ogni tipo “rimpinzasse” le eco balle per garantire il massimo profitto dalla TRUFFA DEI CIP 6, ha creato delle autentiche “pillole di veleno” per qualunque impianto , tipo quello di Acerra, che si ponga come maxiinceneritore di tutto il “tal quale” si voglia.
Di fatto quindi, cercando di bruciare le false “eco balle” piene di ogni tipo di rifiuto , urbano, speciale, tossico/nocivo, sia ad alte che a medie che a basse temperature, si creano situazioni non controllabili di scorretta combustione che portano inevitabilmente ad una sola concentrica conseguenza: il danno alle griglie o alle camere di combustione.
Nessuno puo’ infatti pensare che “bruciare” ogni tipo di sostanza chimica, dagli acidi ai solventi (come mostrato dalla Merkeys) che da decenni finiscono nei nostri rifiuti solidi urbani, nelle nostre discariche cosi come nelle nostre false eco balle , non lasci conseguenze persino alle altissime temperature che (affermano i tecnici ma a me, come ai comitati, non risulta, altrimenti non avremmo i ben evidenti fumi e chiari sforamenti) si realizzano nell’impianto di Acerra.
L’avidità, con la truffa dei CIP6, è la spinta piu’ nefasta del Demone Mammona che ha fatto immaginare, finanziare e realizzare uno degli “aborti” tecnologici piu’ evidenti del nostro secolo appena passato, quello della illusione dell’inferno degli inceneritori come soluzione al problema dei rifiuti.
E, come ogni cosa pensata e realizzata dal Demone del profitto e della avidità,sembra perfetta per la soluzione dei problemi, ma poi si traduce in un danno mortale per la stessa “pentola” infernale.
Come dimostrato da anni dalla Magistratura inquirente, le false eco balle contengono rifiuti tossici e nocivi e non solo materiale da combustione sia pure scorrettamente imballato.
Tentare di incenerire tutto quel materiale, che nel frattempo ha percolato ed avvelenato le rigogliose terre di Taverna del Re, di fatto non solo produce oggettivamente un inquinamento ben superiore alle “tre auto di media cilindrata”, ma soprattutto , come stanno finalmente accorgendosi i tecnici, danneggia irreversibilmente lo stesso impianto infernale.
Il destino dell’impianto di Acerra quindi è segnato sin dalla sua nascita, se si pensa di bruciare tutto il materiale indifferenziato (compreso quello speciale e tossico nocivo) che si è ormai accumulato e commisto ai rifiuti solidi urbani: IL DANNO PERMANENTE DELL’IMPIANTO!
Noi, un poco piu’ esperti di “munnezza” (e non per nostra scelta), possiamo solo ricordare le parole di San Giuseppe Moscati :
"Ama la verità, mostrati qual sei, e senza infingimenti e senza paure e senza riguardi.
E se la verità ti costa la persecuzione, e tu accettala;
e se il tormento, e tu sopportalo. E se per la verità dovessi sacrificare te stesso
e la tua vita, e tu sii forte nel sacrificio."
Senza bisogno di impianti infernali e per salvare le nostre terre dalle discariche, oggi affacciatevi semplicemente ai vostri balconi e osservate come, da molti mesi ormai, i nostri ROM , in silenzio e “fuorilegge”, fanno la raccolta differenziata “a nero” , prelevando dai cassonetti sotto casa di ognuno di noi tutto il materiale ferroso e l’alluminio delle lattine (ben tremila euro a tonnellata) , come confermatomi dallo stesso Losa Presidente Asia.
Occorre semplicemente lanciare e incentivare precise e semplici regole di riduzione della produzione di rifiuti e raccolta differenziata PRIVATIZZATA E LIBERA , come a Napoli era regola ordinaria di vita sin dai tempi di Goethe, per arrivare in pochi giorni a percentuali elevatissime di raccolta differenziata a Napoli, in grado non solo di salvare le nostre discariche come Chiaiano e Terzigno, ma persino l’aborto infernale di Acerra.
A quel punto, e solo a quel punto, non sarà piu’ possibile infatti “nascondere” ed infiltrare i rifiuti speciali indifferenziati insieme ai rifiuti solidi urbani e a quel punto, e solo a quel punto, potremmo metterci a discutere e a litigare se è meglio l’inferno dei (piccoli) inceneritori o il Paradiso degli impianti a trattamento meccanico biologico “a freddo” e di riciclo totale come Vedelago.
Per ora viviamo in un Inferno che non vogliamo, per avidità , neanche confessare!
Napoli, li 23 maggio 2010

Dr Antonio Marfella
Tossicologo oncologo
Medico per Ambiente ISDE NAPOLI
Difensore civico Assise di Palazzo Marigliano



LA REPUBBLICA DEL 24 MAGGIO 2010
Il giallo dell´inceneritore

Ferma ad Acerra la linea 1, discariche allo stremo

ANTONIO CORBO
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Rifiuti, che estate sarà? «Difficile, molto difficile». Nessuno dice di più. Il pessimismo si diffonde nel nuovo circuito politico, tra Regione e Provincia. Si comincia ad Acerra. La linea 1 delle tre è ferma da aprile, stop fino a giugno. Ma i tecnici sgonfiano il giallo dell´inceneritore: «Non c´è da preoccuparsi». Allarmano invece i debiti. Bertolaso sembrava avesse risolto tutto. Ma ha dimenticato di chiudere i conti. Il governo lascia debiti per oltre 20 milioni. «Styr e discariche sono allo stremo».
E’ stato un tema elettorale vincente. Decisivo in Campania. Chiuse le urne, riappare l´emergenza. Il primo punto critico è Acerra (nella foto l´inceneritore). Il sindaco Esposito ha sospeso i rappresentanti dell´Osservatorio per attriti con Roma. Nella relazione dell´11 marzo c´è una traccia. «Si è verificata una anomalia di misura per un guasto dello strumento di misura». Si scopre che il certificato della Commissione di collaudo attende «documenti afferenti analisi richieste». Ma "Partenope Ambiente" assicura che «è corretto il funzionamento dell´impianto».
Due tecnici in rigoroso anonimato spiegano il guasto. Primo ingegnere: «Crepa all´interno della camera di combustione. Un errore nella camera refrattaria. Ma è frequente in impianti sollecitati ad alte temperature». Secondo ingegnere: «Niente di grave. Una perdita di acqua. Come se si fosse rotto un piccolo tubo». Era già prevista la manutenzione ordinaria, è diventata straordinaria. Irreperibile il dirigente Luca Buonomo di "A2A" per una versione ufficiale. Acerra brucia 1300 tonnellate e non 2000, i due terzi. Peggio le discariche. Chiaiano è gestita da "Ibi", presidente Daniela D´Amico. Società che attrezzò Savignano Irpino. «Siamo al 45 per cento», dicono a Chiaiano. C´è posto per i rifiuti di Napoli e Marano nei prossimi 15 mesi. Ma la crisi è economica. Il credito supera i 5 milioni. «Discarica aperta finchè regge la famiglia D´Amico», riferiscono i 50 dipendenti. La discarica da 150 mila tonnellate dovrà ingoiarne 850 mila. Opera in condizioni di sicurezza, con uno strato di terreno e disinfettante dopo ogni colata. «Non c´è cattivo odore, quindi Ibi lavora bene», confermano i tecnici. Ma tardano i soldi di governo e Provincia. Come a Terzigno, crocevia dell´emergenza. Il nuovo sindaco, Antonio Auricchio, ha giurato che vieterà l´apertura della seconda discarica, aspetta che sia colma la "Sari". Per la "Vitiello" c´è il suo patto d´onore con gli elettori. «Berlusconi mi deve un favore, e deve farmelo ora». Fu Auricchio a cedergli gratis il simbolo "Popolo della libertà". Difficile reperire un´altra discarica in zone diverse, Terzigno avanza 2,6 milioni di euro, 5 Chiaiano, 8-9 gli Styr di Tufino e Giugliano. Si rifà Caivano con Acerra. Con altre forniture, il debito supera i 20. Fallisce il concetto di perimetro provinciale. Napoli con 3 milioni (3 mila tonnellate al giorno, 1400 nella sola città) ha l´8 per cento della Campania e il 65 della produzione rifiuti. Chiedono già a Caldoro di rivedere il sistema. Oggi consiglio provinciale straordinario. Ma l´estate è già qui.

domenica 9 maggio 2010

venerdì 23 aprile 2010

La soluzione ideale per taverna del re

Qualsiasi soluzione dell'eco-balle deve prevedere in primis, un attenta analisi della stessa. Sappiamo per certo che il trattamento dell'immondizia attraverso il trito-vaglia mento e la trasformazione in eco-balle poi è servito per occultare rifiuti tossico-nocivi di origine industriale (vedi processo bassolino/romiti).
Considerando la tipologia dei rifiuti industriali presenti sul mercato attuale, parliamo di migliaia e migliaia di prodotti e lo smaltimento degli stessi prevederebbe un investimento notevole, si evince che ne il T.M.B. e ne maggior ragione la combustione attraverso l'incenerimento siano la panacea.
Dopo un attenta analisi è ricerca, la migliore soluzione rispetto al problema/soluzione/impatto ambientale considerando anche l'aspetto non trascurabile socioeconomico è a parer mio un impianto a plasma.
Tale impianto vista la temperatura di esercizio, parliamo di 18.000° celsius, permetterebbe la dissociazione di qualsiasi molecola e quindi il trattamento di qualsiasi rifiuto.

La sua composizione a moduli dell'impianto a plasma permette una duttibilità notevole

Da tener presente che gli unici due scarti del trattamento sono:
una lava che una volta solidificata e simile alla roccia e può essere usata sia come lastra che come granulato fine sia nei fondo stradali che nell'edilizia.
un gas (Sinegas CH4 metano) puro che una volta trattato può essere usato come combustibile sia per caldaia che per motori a cogenerazione per produrre sia energia elettrica che acqua calda per il teleriscaldamento.
Tempi per il rientro del'investimento tre/cinque anni con risvolto occupazionale notevole
ecco alcuni esempi di business plan

http://www.themindecosolution.com/interior/residuos/IMPIANTO%20NORA.pdf

http://www.themindecosolution.com/interior/residuos/PROCESSO%20FUSECO.pdf"

http://www.themindecosolution.com/interior/residuos/PIROLISI%20AVANZATA.pdf

martedì 20 aprile 2010

“Arbeit macht frei” (Il Lavoro Rende Liberi)

“Arbeit macht frei”, questa è l’ironica (ironia involontaria, i nazisti ne erano incapaci) scritta che campeggiava su tutti gli ingressi dei campi di concentramento.



Motto ironicamente vero, infatti significa “il lavoro rende liberi”ed effettivamente milioni di ospiti di questi campi dopo mesi di lavori forzati, scientificamente denutriti e spogliati di ogni umana dignità


...venivano liberati dal peso della vita, diventato ormai insopportabile, tramite prima le camere a gas e poi i forni crematori.

Nel ventunesimo secolo le società “democratiche”, come la nostra, hanno bandito ogni forma di razzismo e genocidio, almeno ufficialmente, salvo poi trasformare intere regioni in campi di sterminio

che differenza c'è fra un morto ed un'altro...? che differenza c'è fra morte di inedia... di stenti e di vessazioni fisiche ed un malato terminale di una delle tante malattie dovute a fattori ambientali devastanti?

Siamo in un territorio in cui, dopo aver versato legalmente e non, ogni tipo di sostanza tossica, per i maggior guadagni delle regioni industrializzate e nonostante l'oscurantismo sia dei mass media che dell'A.R.P.A.C. (Agenzia Regionale Protezione Ambientale Campano) qualcosa è trapelato vedi allegato e da quello che si evince dal testo siamo sopra la soglia di legge da un minimo di due a centinaia se non migliaia di volte i limiti minimi previsti di legge.

Tradotto cosa vuol dire tutto ciò? che l'unica differenza in cui si vedono cadaveri ammucchiati della foto di cui sopra e quelli morti per una lunga esposizione a tutti gli inquinanti presenti sul panorama industriale, e che i secondi non si vedono ammucchiati... ma se lo facessimo la montagna formatesi sarebbe impressionante

I “terroni” quindi possano morire prematuramente, risolvendo forse così più problemi : lo smaltimento a basso costo dei rifiuti tossici e la “questione meridionale”e nel contempo si vanno ad ingrossare conti in banca sia di cliniche private che di baroni della medicina

Si dirà che il responsabile di questa situazione non è un Siur Brambilla qualsiasi ma la camorra. Non è vero! La camorra è oggi una multinazionale dell’illegalità, se in Italia si vietasse l’uso delle caramelle e la gente volesse comunque comprarle, immediatamente quest’associazione di “galantuomini” provvederebbe a creare un fiorente mercato di caramelle illegali . Il responsabile è quindi il Siur Brambilla che alla faccia dei nostri morti e dei nostri malati, continua tranquillamente a smaltire le proprie porcherie, a molto meno della metà di quanto dovrebbe pagare.

L’ Italia, ufficialmente democratica, è in realtà un regime non dei colonnelli o della politica, ormai imbelle, autoreferenziale e succube del potere economico, ma dei “caporali”, cioè dei piccoli e grandi burocrati che concretamente governano il paese e che grazie alla loro incompetenza, all’abitudine di sfuggire ad ogni tipo di responsabilità, al solo scopo della convenienza personale e della conservazione del piccolo e miserabile potere che detengono, paralizzano qualsiasi sana forma di reazione che la nostra nazione sarebbe altrimenti in grado di porre in essere, come risposta ai tanti problemi che la affliggono.

Ecco quindi il muro di gomma contro cui si infrangono denunce, petizioni, dimostrazioni, nella convinzione che il cittadino sia un pericoloso deficiente da conservare nell’ignoranza, grazie a mezze verità o vere falsità propinateci dai “media”.

La miopia dei nostri politici sta creando un’Italia federale, in modo da garantire che la mondezza, spedita al Sud, non possa tornare indietro se non a prezzi stratosferici, pagati dalla comunità e non da Brambilla ed in modo che i maggiori costi della sanità pubblica, dovuti alla maggiore mobilità, causata dall’inquinamento, resti un problema locale e non nazionale.

“Arbeit macht frei” non è uno spaventoso ricordo del passato, è una filosofia di vita sempre attuale, con la differenza che non ci libererà nessuno dai nuovi nazisti in giacca cravatta e suv, se non una nuova forma di coscienza sociale che ci consenta, tramite un associativismo sempre più diffuso ed incisivo, di sostituirci a quelle strutture del potere ormai marce.

Giampiero Angeli

mercoledì 14 aprile 2010

Nelle eco-balle ci è andato di tutto, testimonianza di due Chimici al processo Bassolino



L’esaustivo servizio di Antonino Monteleone racconta della deposizione di due chimici al processo “Romiti + altri” in cui è coinvolto Antonio Bassolino Governatore della Regione Campania e relativo alla gestione dei rifiuti in Campania e dei CDR o meglio conosciuti come ecoballe.

tratto da ecoblog
Scrive Monteleone:

Oggi hanno deposto, in qualità di testi, due consulenti dei PM Noviello e Sirleo. I chimici industriali Mauro Sanna e Massimo Falleni. Che si sono occupati di redigere tre diverse consulenze e svolgere un sopralluogo presso ciascuno dei sette impianti oggetto del dibattimento e di valutare anche gli atti amministrativi e la cornice normativa che regolava il bando di gara originario e le successive modifiche. Sottoposto alle domande del PM Paolo Sirleo, è stato Sanna a spiegare come già dalla lettura degli atti sarebbe emersa la circostanza di un aggiramento del capitolato di gara da parte di IMPREGILO-FIBE, vincitrici dell’appalto.

Alla base delle deposizioni un “paradosso” di cui sembra fosse a conoscenza Bassolino. Dice Monteleone:

Per non parlare di quelle clausole che “garantivano” alle imprese aggiudicatarie dell’appalto una quantità notevole e garantita di rifiuti solidi urbani da incenerire a prescindere dalla raccolta differenziata. Sempre Sanna ha affermato che “in alcuni casi usciva più di quello che entrava” con riferimento alla quantità di materiale destinato all’incenerimento. Il CDR prodotto, talvolta, era superiore a quello di progetto e gli scarti inferiori. Un paradosso”. Un paradosso di cui era bene a conoscenza il commissario straordinario per l’emergenza rifiuti dell’epoca che risponde al nome di Antonio Bassolino.

Allora immaginate un inceneritore a Giugliano dove si brucieranno le ecoballe con dentro come parrebbe accertato RIFIUTI TOSSICI NOCIVI pensate cosa succederebbe se tutto ciò avvenisse, quante malattie... quante morti... e adesso fatevi una domanda perché?

Bartolomeo Pepe

martedì 13 aprile 2010

Pericolo inceneritore a Taverna del re... della serie ci vogliono vedere tutti morti


GIUGLIANO. Sono state fissate per giovedì 15/05/2010 due sedute dell’Assise. Alle dieci, infatti, è in programma la seduta del Question Time, per discutere delle dodici interrogazioni/interpellanze presentente: localizzazione termodistruttore; strisce blu, sosta a pagamento; strisce blu, esenzione per disabili; Taverna del Re, dichiarazioni Ganapini; stato di attuazione del piano spiagge; lavori di rifacimento del manto stradale di via Carrafiello; rilascio delle autorizzazioni commerciali; dissesti stradali; campo di calcetto di Camposcino; servizio di igiene al mercato del giovedì; disservizi igiene urbana; mancato scerbamento delle strade cittadine. Alle 17,15, invece, si terrà la seduta ordinaria del consiglio comunale. All’ordine del giorno due punti: realizzazione dell’inceneritore e la gestione del ciclo integrato dei rifiuti. (C.S.)

Tratto da Internapoli

Come si può parlare di installare un termo-distruttore,in zona che ha già pagato il suo tributo in vite umane,questi nostri amministratori della cosa pubblica dovrebbero sapere a cosa va incontro la popolazione.
L'ex primario di Oncologia dell'istituto Pascale Giuseppe Comella ora in pensione ma molto attivo sul fronte ambientale, non usa mezzi termini: «Rischiosissimo l'inceneritore in città, Stop al termovalorizzatore per la salute di tutti».
«Il termovalorizzatore è una scelta molto rischiosa» che, nel corso del VI Congresso nazionale, dell'associazione «Luca Coscioni», ha affrontato la delicata questione della correlazione tra rischio ambientale da rifiuti ed inceneritori, mortalità e malformazioni congenite.

Il professore è convinto che a nulla serve il termovalorizzatore e che, con una efficace raccolta differenziata e con dei siti di compostaggio a norma, alla fine rimarrebbe solo un 30% di rifiuti che verrebbe trattato come meccanico biologico reso inerte e che potrebbe essere smaltito tranquillamente nell'edilizia o in discarica ». Lo stesso discorso vale per la città di Napoli visto che «la raccolta differenziata porta a porta l'abbiamo inventata noi e tutto il mondo l'ha copiata.

Se partissimo con la differenziata, l'emergenza si arginerebbe in pochissimo tempo.

l'agricoltura ha subìto un danno del 30%, il turismo addirittura sfiora il 40%, non considerando il rischio, in alcuni comuni del napoletano e del casertano, di maggiore possibilità di tumori allo stomaco ed ai polmoni o malformazioni congenite. Dal «Registro tumori » della Asl Napoli 4, inoltre, sono state valutate, nel corso dell'ultimo aggiornamento, le incidenze delle neoplasie. Si è dedotto che la percentuale dei tumori nel Sud d'Italia è ancora inferiore rispetto al Nord.

Preoccupa, però, la scoraggiante previsione che la curva di incidenza dell'una tenderà a diminuire, mentre l'altra ad aumentare. Quindi nelle nostre zone è previsto un accrescimento dei tumori. «Questi dati — dichiara Comella — non sono, però, frutto di questa recente situazione, ma sono il derivato di trent'anni di sversamento di rifiuti tossici legali portati dal Nord Europa e dal Nord Italia».

domenica 11 aprile 2010

è Gall 'ncòppa a Munnézza

La storia di questi 16 anni di crisi dei rifiuti in Campania, che hanno causato l’avvelenamento radicale di terra, prodotti ed abitanti, è densa e piena di contraddizioni: dal piano Rastrelli al decreto Ronchi passando dalla FIBE-IMPREGILO al commissario straordinario Bassolino, da Prodi agli impianti di CDR fuori norma, dal prefetto di ferro Catenacci al superprefetto De Gennaro (quello del g8 di Genova), da BertolasoI a BertolasoII ed indagato, sino al Re-Berlusconi ed alla falsa fine dell’emergenza attraverso la moltiplicazione, manu militari, di megadiscariche ed inceneritori.Uno scenario drammatico, che diventa incubo se lo osserviamo attentamente

Inceneritore, Acerra, NA
CDR, Caivano, NA
CDR, Giugliano, NA
CDR, Tufino, NA
Discarica Santa Maria la Nova, loc. Scafatella, Afragola, NA
Discarica Cerardelli, Boscoreale, NA
Discarica Castelluccio, Ercolano, NA
Discarica Masseria del Pozzo, Giugliano, NA
Discarica Scafarea, Giugliano, NA
Discarica Schiavi, Giugliano, NA
Discarica Sette.cainati, Giugliano, NA
Discarica Taverna del Re - Lo Spesso, Giugliano, NA
Discarica Novesche, Palma Campania, NA
Discarica Pirucchi, Palma Campania, NA
Discarica Pisani, Pianura, Napoli
Discarica Spinelli, Quarto, NA
Discarica Difesa di Fellino, Roccarainola, NA
Discarica Fungaia Monte Somma, Somma Vesuviana, NA
Discarica Lave del Mauro, Terzigno, NA
Discarica Santa Maria la Bruna, Torre del Greco, NA
Discarica Paenzano 1 e 2 - Schiava, Tufino, NA
Discarica Riconta, Villaricca, NA
Discarica Torretta - Scalzapecora, Villaricca, NA
Sito di Stoccaggio ex CMI, Napoli
Sito di Stoccaggio ex manifattura tabacchi, Napoli
Sito di Stoccaggio Pomigliano Ambiente, Pomigliano d'Arco, NA

prov. di Avellino
CDR, Pianodardine, Avellino
Discarica Difesa Grande, Ariano Irpino, AV
Discarica Fornace, contrada Ischia, Savignano Irpino, AV
Sito di Stoccaggio Campo Genova, Avellino

prov. di Benevento:
CDR, Casalduni, BN
Discarica Piano Borea, Benevento
Discarica Ponte Valentino, Benevento
Discarica Selvolella, Dugenta, BN
Discarica Toppa Infuocata, Fragneto Monforte, BN
Discarica Tre Ponti, Tufara Valle, Montesarchio, BN
Discarica Serra Pastore, San Bartolomeo in Galdo, BN
Discarica Nocecchia, Sant'Arcangelo Trimonte, BN

prov. di Caserta
CDR, Santa Maria Capua Vetere, CE
Discarica Frascale Brezza, Capua, CE
Discarica Bortolotti, Castel Volturno, CE
Discarica Lo Uttaro, San Nicola la Strada, CE
Discarica parco Saurino, Santa Maria la Fossa, CE
Discarica Pozzobianco, Santa Maria la Fossa, CE
Discarica Casone, San Tammaro, CE
Discarica Maruzzella, San Tammaro, CE

prov. di Salerno:
Discarica Castelluccia, Battipaglia, SA
Discarica Timpa del Cafaro, Ceraso, SA
Discarica Grataglia, Eboli, SA
Discarica Sardone, Giffoni Valle Piana, SA
Discarica Parapoti, Montecorvino Pugliano, SA
Discarica Costa Cucchiara, Polla, SA
Discarica Basso dell'Olmo-Serralonga, Campagna, SA
Discarica Macchia Soprana, Serre, SA
Discarica Valle della Masseria, Serre, SA

Visualizza mappa da Googleheart

L'ultima in ordine cronologico interessati già da un accanito inquinamento che ha inizio nei lontani anni ’70 dove oggi l’attenzione è rivolta alle due nuove discariche di cui una funzionante dalla scorsa estate e l’altra, Cava Vitello, di dimensioni spropositate, pronta ad essere inaugurata (l’area vesuviana di Terzigno, Boscotrecase e Boscoreale) che fanno scomparire sotto una coltre di rifiuti l’idea di un Parco Nazionale del Vesuvio, nulla si dice della vecchia SARI, discarica esaurita nel 1995 e mai bonificata, vera bomba ecologica causa prima dell’innalzamento dei tassi di malformazioni, tumori e malattie cardiovascolari tra i paesi limitrofi.
E’ proprio la questione della bonifica che rende più chiaro ai nostri occhi l’imbroglio ecologico che si sta perpetrando ai danni delle popolazioni disinformate. Bisogna essere onesti intellettualmente: quando e come si potrà mai bonificare e risanare l’ambiente e la falda acquifera dopo aver colmato buchi a fossa o coperti enormi estensioni di terreno con milioni di eco-balle con rifiuti di tutti i tipi?Sino ad ora l’opera delle istituzioni, tecniche e politiche, non ha minimamente tranquillizzato i cittadini garantendo l’esecuzione di interventi adeguati, duraturi e risolutivi. La necessità della bonifica dei siti inquinati, e di quelli che lo saranno di qui a breve, è indubitabile ma è altrettanto vero che tutto quello che praticamente è stato fatto per restaurare l’ambiente ed eliminare i focolai d’inquinamento altro non ha rappresentato che l’ulteriore fonte di facili guadagni per l’insaziabile lobbie politico-camorristico-imprenditoriale (caso Jacorossi docet…)
Ecco perché non ci fidiamo dei balletti pre-elettorali di coloro i quali in tanti anni niente hanno fatto per indirizzare le politiche ambientali dei loro paesi su strade sostenibili e rispettose della salute degli abitanti. La loro contrarietà, adesso, all’apertura di nuove discariche è palesemente strumentale, prova ne è il fatto che non riescono a proporre serie alternative ad un modello di sviluppo che erge a sistema la creazione di inceneritori, rigassificatori, dissociatori molecolari e, perché no, centrali nucleari.

Costoro, la partitocrazia al potere, che oggi vorrebbero atteggiarsi a paladini del bene comune (mirando, in realtà, al consenso!) non sono altro che galli sulla monnezza. Prima hanno condannato questa terra ed i suoi abitanti ad una morte lenta ed inesorabile poi, sullo stesso suolo contaminato, stanno inscenando una danza macabra ritmata dall’ozioso ritornello vota tu che voto anch’io. Tutto questo incoscienti del dato che il loro destino è praticamente segnato: essere inchiodati alle loro irresponsabilità.

Come comitati e movimenti autonomi dell’area interessate continueremo a percorrere, come da anni a questa parte, una strada altra proponendo una strategia di gestione dei rifiuti partecipata, radicalmente opposta all’attuale e per un piano compatibile con la salute collettiva senza megadiscariche ed inceneritori incentrato sul modello “Zero Rifiuti”.

Susanna Ambivero / Bartolomeo Pepe

lunedì 5 aprile 2010

Fattori ambientali inquinanti provocano un aumento dell'83% di malformazioni Neonatali nei cittadini Campani

Salute. Ricerca ‘made in Italy’ trova l’origine dell’endometriosi. Una malattia che in Italia colpisce tre milioni di donne. Malformazioni neonatali: La percentuale di malformazioni, ogni cento nascite, di bambini concepiti in Campania è di 3,6% Più bassa invece la percentuale di malformazioni nelle altre basi
Individuata nel feto l’origine dell’endometriosi. Sono state trovate, infatti, cellule di endometrio al di fuori dell’utero di feti femminili già alla 16esima settimana di vita intrauterina, in una percentuale compatibile a quella riscontrata nella popolazione femminile adulta (10-15%). La scoperta, tutta italiana, è stata fatta da Pietro Giulio Signorile, Presidente della Fondazione Italiana Endometriosi Onlus in collaborazione con i ricercatori dell’Università Federico II e della II Università ambedue di Napoli, dell’Università di Trieste e del Cnr di Napoli. L’endometriosi è una malattia che, in Italia, colpisce tre milioni di donne, 14 milioni in Europa e 150 milioni in tutto il mondo, soprattutto donne giovani tra i 12 e i 45 anni, e che ha costi sociali ed economici rilevanti per i sintomi a cui la patologia si accompagna: rapporti sessuali dolorosi, infertilità, dolore pelvico, mestruazioni dolorose e stanchezza fisica. I primi sintomi si manifestano con l’arrivo delle mestruazioni, quando nell’ organismo femminile cominciano ad attivarsi i fattori di crescita, tra cui gli estrogeni. Dello studio si è parlato questa mattina nel corso di un convegno, “High Tech in Endometriosi ed Infertilità” promosso dalla Fondazione e patrocinato, tra gli altri, dal Presidente della Repubblica. “Sulla endometriosi – spiega ad Apcom Signorile a margine del convegno – sono state postulate molte teorie andate avanti per centinaia di anni, da quando la malattia è stata scoperta per la prima volta nel 1690. Noi ci siamo focalizzati su una di queste teorie, quella embrio-genetica per dimostrarne la veridicità: abbiamo esaminato all’Università di Napoli 36 feti femminili (forniti dall’Università di Trieste) e nell’11% di essi abbiamo trovato cellule di endometrio ectopico, cioè al di fuori della sede naturale che è l’utero. La presenza di tessuto endometriale fuori dall’utero, dà una validazione della teoria embrio-genetica”.

“Dopo 319 – continua Signorile – abbiamo, per la prima volta nel mondo, dimostrato scientificamente l’origine della malattia che passa da cronica a congenita e cioè presente nel soggetto femminile sin dall’età fetale, una condizione che deriva da un minimo disturbo dell’organogenesi dell’apparato genitale del feto e che fa sì, che queste cellule, invece, di stare nella loro sede naturale, si trovino fuori di essa”. Studi su modello animale, ha detto poi Signorile, addebitano la malattia ad una famiglia di geni che presiedono ad un normale sviluppo dell’apparato genitale. “Molto probabilmente – sottolinea – alterazioni di uno o più di questi geni potrebbero essere dovute a fattori ambientali che alterano la loro espressione, come inquinanti o estrogeni, abbiamo riscontrato che esponendo topi a sostanze come bisfenoli provocano malformazioni dell’apparato genitale e forme di endometriosi nei loro discendenti.
Per ora, secondo indagini da noi effettuate, non possiamo parlare di cause familiari, ma su questo siamo ancora nel campo delle ipotesi, ci vorranno verifiche per confermare l’origine genica della malattia. Attualmente siamo impegnati a ricercare il meccanismo che determina il difetto nel feto “. Per il futuro gli sforzi sono tutti orientati per verificare i meccanismi che sono alla base di questo disturbo e, una volta individuati, allora si apriranno tutte le prospettive nella prevenzione, diagnosi e terapia per l’endometriosi.

Gli studi dell'istituto superiore della sanità, ancorchè in ritardo fortissimo, confermano un aumento sino all' 83% delle malformazioni neonatali nei cittadini campani residenti in prossimità di discariche sia autorizzate che abusive.
le malformazioni riguardano sopratutto due sistemi:
*Apparato Urogenitale
*Sistema Nervoso Centrale
Cioè i due sistemi più stimolati alla crecita nel periodo di vita intrauterino e neonatale.
Come Medico cattolico, devo sottilineare che tutte le informazioni, comprese quelle provenienti dalla marina militare USA ( vedi articolo), sono ormai concorde a conformare non solo la prevalente origine da disastro ambientale e di uno statisticamente significato aumento di danni alla salute.
Spesso vengo criticato per usare toni eccesivi, ma si possono toni diplomatici quando ti accorgi di questo immane disastro ambientale?
Di questo Genocidio Intrauterino?
Neanche Hitler è arrivato a tanto
Vigliacco è assasino chi tace e quindi accosente!
Non esiste posto di primario o direttore che possa giustificare Mai il colpevole silenzio su un Genocidio addiritura prenatale.

Antonio Marfella
Tossicologo Oncologo
ISDE NAPOLI (Medici per l'Ambiente)
Difensore Civico Assise di Palazzo Marigliano

sabato 3 aprile 2010

Che cos'è il Codex alimentarus?


Il Codex alimentarius è una normativa che, ufficialmente, dovrebbe garantire, attraverso opportune misure, la salute dei consumatori. L'entrata in vigore del Codex è prevista per il 2010. Che cosa si nasconde, però, veramente dietro questa iniziativa promossa dalle diaboliche multinazionali? E' un sistema che vieterà gli integratori alimentari, le vitamine e tutti i rimedi naturali. Inoltre agli animali da allevamento dovranno essere somministrati ormoni della crescita, i cibi saranno irradiati con cobalto, cereali ed ortaggi saranno trattati con velenosi pesticidi, gli alimenti geneticamente modificati saranno legalizzati.

Lo scopo del Codex alimentarius è quello di ridurre di circa il 92 per cento la popolazione mondiale, causando tumori, patologie cardiovascolari, diabete, malattie da carenza vitaminica: i consumatori saranno costretti a nutrirsi di alimenti irradiati, degradati, demineralizzati e pieni di insetticidi.

Da rilevare che l'obiettivo di portare la popolazione del pianeta dagli attuali, secondo le stime, 6 miliardi e 692 milioni di individui sino a 500 milioni, corrisponde in percentuale al decremento dei nativi americani, decremento perpetrato dagli Europei. I nativi, da 60 milioni, si assottigliarono alle 500.000 attuali unità, con una diminuzione approssimativa del 92 per cento, come esito delle politiche governative di genocidio. In questo inquietante quadro, scie chimiche, vaccini, farmaci "antitumorali", onde elettromagnetiche, residui di rifiuti, radiazioni delle centrali nucleari, aspartame etc. servono ad indebolire il sistema immunitario delle persone affinché più facilmente siano aggredite da malattie mortali o degenerative.

Il genocidio è servito.

La F.A.O. e lO.M.S. hanno stimato che con la sola introduzione delle direttive su vitamine e minerali, nellarco di un decennio, si avranno almeno tre miliardi di decessi; un miliardo sarà dovuto ad inedia, gli altri due miliardi saranno l'esito di inevitabili malattie degenerative da alimentazione insufficiente, come, ad esempio, cancro, patologie cardiovascolari e diabete.

giovedì 1 aprile 2010

Una storia infinita

Il sito di " taverna del re" è dislocato nelle terre fertili della nostra "Campania felix"inizialmente doveva essere un sito di "stoccaggio "provvisorio"per le "balle "di tal quale, prodotto dai "fantomatici Cdr"e che a tutt'oggi, sono trito vagliatori di "monnezza" ed la impacchettano a mo' di pacco regalo.

Qualche ingegnere ispirandosi alla storia e precisamente alle "piramidi"degli antichi egizi ha avuto la brillante idea di creare le "piramidi di monnezza" la vergogna della fatica di migliaia di schiavi, che hanno dato la vita per lasciare dei monumenti della storia alle civiltà future le piramidi di balle, alte più di 10mt. 6 milioni di eco- balle per 4 kilometri quadrati hanno dato vita ad una vera "isola di rifiuti"(come dimensioni immaginiamo Procida ricoperta interamente da queste balle) 6 milioni di eco-balle non tanto eco di "tal quale" e chissà cos’altro, pare accertato dalla magistratura che vi siano all’interno delle stesse rifiuti tossico nocivi di provenienza industriale.

L’umido presente nel “tal quale” ed all'aria aperta, fermentando disperde nell'aria un odore nauseabondo.

Miasmi, che ti svegliano nelle notti estive, già la calura ti tormenta, l'insonnia la fa da padrone, ma svegliarti per la "puzza"e "vomitare" è qualcosa di indescrivibile.

Arriva la scoperta nel settembre del 2007... da anni or sono che risiedo in questa "mia Terra" è la prima volta, che sentiamo questi miasmi e ci chiediamo " cosa stia succedendo.... innanzi a noi in Via madonna del pantano nord, si ergono indisturbate e nel silenzio più totale mediatico e delle istituzioni la "vergogna della civiltà civile".

Davanti a noi un quadro apocalittico… alte e immensamente grandi, azzurre e bianche, orde di gabbiani migrano dal mare verso l'interno della campagna, le terre tanto amate dedite alla colture delle "mele annurche, della pesche, delle albicocche, dei vari ortaggi... rinomate in tutta Italia , sono state violentate e destinate alla "monnezza"per arricchire alcune lobby.

Abbandono totale, non esiste una recinzione che limiti il territorio, chiunque può passeggiarvi non esiste regimentazione delle acque piovane, si vedono strane miscele di liquidi...cosa sarà mai? ...ci chiedevamo, ebbene il percolato si mischia con l'acqua piovana, invadendo i suoli, i regi lagni di borbonica memoria e le falde acquifere delle terre fertili della nostra "campania felix".

Le stesse falde acquifere a cui i contadini attingono per irrigare le colture che sono ai piedi di queste piramidi.... ci sono tante serre con colture di fragole, cantalupi...ecc... questa è la nostra filiera alimentare. Abbiamo tristemente scoperto che così è stata nascosta la vera "emergenza rifiuti"!

La lotta inizia quasi subito, chiediamo spiegazioni all'amministrazione, l'intervento della rai, la storia "taverna del re"ha inizio....le proteste di noi brava gente, blocchi, picchettaggi, le abbiamo provate tutte, ma il fronte è ampio e le forze in campo erano impari.

Il flusso dei tir che sponsorizzano "Fisichella" "dreen bier", Camion che provengono da Casalduni, da Caivano, da Benevento e tutte le altre province non se ne contano più, ogni giorno uno, due, tre... centoventi un flusso continuo accompagnati da immancabile puzza tremenda.

Il liquido intanto esce inarrestabile esce dai tir "blocchiamoli" l'urlo di tanti "basta non se ne può più" grida che echeggiano nel vuoto nell'immensa piana creata artificialmente, riusciamo a fare scudi con i nostri corpi li fermiamo formando un cordone, ostacolando l'entrata dei tir... il freddo è niente, siamo convinti ed intestarditi ma arrivano i caschi blu, polizia e carabinieri... ci accerchiano e ci caricano e giù manganellate a volontà... non siamo delinquenti e non capiamo e qualcuno grida "perché ci aggrediscono"

Eppure siamo la stessa brava gente con cui condividevano poco prima cibo, caffè ed il calore del fuoco combattiamo la stessa guerra ,ma loro sono aldilà della barricate ordini superiori li hanno resi nemici.

La lotta continua nonostante condizione avverse con l'arrivo di pioggia, vento e freddo a scandire il tempo inarrestabile passano le ore e con esse giorni, settimane, instancabili e più che mai convinti proseguiamo la nostra lotta, arriva una tenda della protezione civile... un pò di sollievo ci sembra una reggia.

Imperterriti... chiediamo l'intervento di tanti politici... ma niente, proviamo allora con l'A.R.P.A.C. (l'Agenzia Regionale Protezione Ambientale Campania) manco a parlarne. Proviamo allora con la Commissione Ambiente della Regione riusciamo a farle fare un sopralluogo ma niente, l'unica parole : CHE VERGOGNA.

Le esalazioni dei miasmi mi provocano una crisi d'asma, di corsa all'ospedale e questa è una delle innumerevoli volte che si finisce al pronto soccorso... ne siamo finiti in tanti all'ospedale vuoi per le esalazioni nauseabonde, vuoi per le mazzate ricevute.

Ma intanto riusciamo a vincere una prima battaglia. I media si accorgono di noi. La notizia dilaga è EMERGENZA RIFIUTI, promettono la chiusura ma intanto arriva l'audizione d'innanzi al Giudice Pepe,invocato la legge art.ex 700...

Continua....