martedì 13 aprile 2010

Pericolo inceneritore a Taverna del re... della serie ci vogliono vedere tutti morti


GIUGLIANO. Sono state fissate per giovedì 15/05/2010 due sedute dell’Assise. Alle dieci, infatti, è in programma la seduta del Question Time, per discutere delle dodici interrogazioni/interpellanze presentente: localizzazione termodistruttore; strisce blu, sosta a pagamento; strisce blu, esenzione per disabili; Taverna del Re, dichiarazioni Ganapini; stato di attuazione del piano spiagge; lavori di rifacimento del manto stradale di via Carrafiello; rilascio delle autorizzazioni commerciali; dissesti stradali; campo di calcetto di Camposcino; servizio di igiene al mercato del giovedì; disservizi igiene urbana; mancato scerbamento delle strade cittadine. Alle 17,15, invece, si terrà la seduta ordinaria del consiglio comunale. All’ordine del giorno due punti: realizzazione dell’inceneritore e la gestione del ciclo integrato dei rifiuti. (C.S.)

Tratto da Internapoli

Come si può parlare di installare un termo-distruttore,in zona che ha già pagato il suo tributo in vite umane,questi nostri amministratori della cosa pubblica dovrebbero sapere a cosa va incontro la popolazione.
L'ex primario di Oncologia dell'istituto Pascale Giuseppe Comella ora in pensione ma molto attivo sul fronte ambientale, non usa mezzi termini: «Rischiosissimo l'inceneritore in città, Stop al termovalorizzatore per la salute di tutti».
«Il termovalorizzatore è una scelta molto rischiosa» che, nel corso del VI Congresso nazionale, dell'associazione «Luca Coscioni», ha affrontato la delicata questione della correlazione tra rischio ambientale da rifiuti ed inceneritori, mortalità e malformazioni congenite.

Il professore è convinto che a nulla serve il termovalorizzatore e che, con una efficace raccolta differenziata e con dei siti di compostaggio a norma, alla fine rimarrebbe solo un 30% di rifiuti che verrebbe trattato come meccanico biologico reso inerte e che potrebbe essere smaltito tranquillamente nell'edilizia o in discarica ». Lo stesso discorso vale per la città di Napoli visto che «la raccolta differenziata porta a porta l'abbiamo inventata noi e tutto il mondo l'ha copiata.

Se partissimo con la differenziata, l'emergenza si arginerebbe in pochissimo tempo.

l'agricoltura ha subìto un danno del 30%, il turismo addirittura sfiora il 40%, non considerando il rischio, in alcuni comuni del napoletano e del casertano, di maggiore possibilità di tumori allo stomaco ed ai polmoni o malformazioni congenite. Dal «Registro tumori » della Asl Napoli 4, inoltre, sono state valutate, nel corso dell'ultimo aggiornamento, le incidenze delle neoplasie. Si è dedotto che la percentuale dei tumori nel Sud d'Italia è ancora inferiore rispetto al Nord.

Preoccupa, però, la scoraggiante previsione che la curva di incidenza dell'una tenderà a diminuire, mentre l'altra ad aumentare. Quindi nelle nostre zone è previsto un accrescimento dei tumori. «Questi dati — dichiara Comella — non sono, però, frutto di questa recente situazione, ma sono il derivato di trent'anni di sversamento di rifiuti tossici legali portati dal Nord Europa e dal Nord Italia».

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